Allievi U17, Pontevecchio – Faenza Ssd 1-1


A cura di Fabio Villani

« Quando una squadra, la Tua squadra, pareggia al 4° minuto di recupero contro la prima della classe, raddrizzando una partita che aveva dominato in lungo e in largo e che avrebbe dovuto comandare con un paio di gol di vantaggio, invece che trovarsi sotto di uno, quale sentimento può prevalere nel cuore di un tifoso: la gioia per lo scampato pericolo ed il punto conquistato in extremis o il rammarico per un mancato prestigioso successo ed i due punti persi?
Credo che nemmeno Shakespeare, se fosse ancora vivo, saprebbe rispondere a questo mio dubbio amletico, anche se nel titolo di un’ altra sua opera, “Tutto è bene quel che finisce bene”, trovo la risposta.
Non è facile però fingere che nulla sia successo, quando nei primi venti minuti di gara solo traversa e palo negano la gioia del gol, rispettivamente a Drei e Villani, al termine di due magnifiche azioni corali.
O quando il portiere ospite si supera di piede o in tuffo due volte e si salva un’ altra volta grazie al compagno che intercetta (10° st) il calibrato pallonetto di Buzdugan destinato in fondo al sacco.
O quando l’ arbitro, per il resto sempre attento ed equilibrato, ti annulla la rete del pareggio a tre minuti dalla fine (tapin vincente di Villani dopo la respinta del portiere sul gran tiro dal limite di Negri) per un fuorigioco che, poi rivisto nelle immagini video, si dimostra inesistente.
E soprattutto quando il tuo portiere è rimasto totalmente inoperoso per mezz’ ora e gli tocca inchinarsi davanti ad una estemporanea parabola di testa di un avversario, dimenticato in area chissà perché, che capitalizza al massimo l’ unico tiro in porta del Faenza.
Avete già capito che Pontevecchio-Faenza 1-1 non ha deluso le aspettative, che è stata giocata con grandissima intensità da entrambe le squadre, nonostante un terreno più adatto all’ aratro che ai tredici tacchetti.
Diciamolo pero’ senza falsa modestia: oggi, ripeto oggi, molto meglio gli amaranto.
La cronaca: squadra che vince non si cambia e perciò la Pontevecchio parte con lo stesso undici di domenica scorsa, ad eccezione di Dattolo al posto di Baldi per il consueto turn over tra i pali.
Trenta secondi di gioco e Drei si presenta tutto solo davanti al portiere ospite, per un pallonetto che si stampa sfortunatamente sulla traversa.
Pochi minuti ed è ancora Drei – costretto poi ad uscire per infortunio: auguri Mattia – ad impegnare il numero uno ospite che si salva questa volta di piede, mentre è Polazzi a sprecare, all’ 8°, calciando fuori da buona posizione.
La dea bendata ribadisce la sua scelta di giornata al 22° quando lo scavetto di Villani in corsa, sull’ uscita del portiere, impatta il palo prima che un difensore allontani il pericolo.
E poi Cataldo che tarda a concludere da posizione favorevolissima, consentendo il recupero in extremis di un difensore.
Il Faenza ? Non pervenuto.
Ma al 31°, quasi inevitabile, la beffa già descritta: lancio filtrante dalla tre quarti per il n. 11 ospite che con un preciso colpo di testa scavalca Dattolo.
Shock collettivo e consequenziale black-out di alcuni minuti che non costa il raddoppio per l’ imprecisione, due volte, degli attaccanti avversari.
Il vantaggio del Faenza cambierà il copione della partita?
Macché, è ancora la Pontevecchio a dettare legge e ad avvicinarsi più volte al pareggio con i tiri di Buzdugan e Cataldo fuori di poco.
Detto del gol annullato e di un’ incursione pericolosa del Faenza, per il resto rintanato nella propria area, sventata con bravura da Dattolo, solo un miracolo poteva rendere giustizia alla Pontevecchio.
Ed eccolo il miracolo, al 4° minuto di recupero: punizione sulla linea laterale di destra di Radu; palla di sinistro a spiovere in area; stacco aereo di Villani in mischia e palla che si nsacca, per il tripudio dei tifosi ed un abbraccio in campo di tutta la squadra, panchina compresa.
Non di Gigi Mercatelli, messo in castigo dal direttore di gara per qualche parola di troppo, e costretto a seguire la partita da fuori, come un gufetto, su un trespolo artificiale.
” Tutto è bene quel che finisce bene” scrivevo all’ inizio ed è proprio così:
troppo bravi, oggi, gli amaranto per perdere una partita che strameritavano di vincere.
“Fai rumore” è il titolo della canzone che ha vinto ieri il Festival di Sanremo.
La Pontevecchio ha solo pareggiato, ma quell’ urlo liberatorio al 44° della ripresa, è stato proprio un gran bel rumore. »







Il goal del pareggio