Allievi U17, Pontevecchio – Valsanterno 1-1

A cura di Diego Costa

« Porca miseria!
E’ l’incipit che avrei scritto del Bologna, domenica scorsa, dopo la cannonata di Dzemaili. Perchè esprime, a parole, tutto quello che un bolognese ha … buttato dentro la porta di Sepe insieme alla strepitosa conclusione dello svizzero.
Porca miseria!
Avrebbe detto ieri sera al campo della Pontevecchio uno dei genitori degli allievi granata, impegnati in casa contro il fanalino di coda del girone, i ragazzini del Val Santerno, match stregato per i padroni di casa, a caccia di un posto nei playoff.
Inseguire gli obiettivi, certo, ha un peso importante nella crescita di questi ragazzi. Però, da non addetto ai lavori, e puro osservatore (tifoso sì di Scheggia Villani, ma per questo a maggior ragione obiettivo), mi rivolgo a mister Guidotti con molto rispetto e vorrei dirgli che ci sono, come sempre, cose positive e cose negative da questo inaspettato 1 a 1.
Cominciamo dalle negative.
1. subito il gol ospite, dopo un avvio più che convincente, i ragazzini non hanno reagito con quella spinta agonistica che si è vista negli ultimi 20′. Un po’ per aver accusato il colpo, un po’ per troppa sicurezza di raddrizzarla… l’atteggiamento nella parte centrale del match è stato poco convinto.
2. a questo va aggiunta una eccessiva frettolosità nelle conclusioni, nelle occasioni sotto porta. Ragazzi, tirate in porta, fate fare al portiere avversario, anche se è molto bravo come il Mattia di questa sera, gli straordinari!
3. In costruzione la tendenza è quella di cercarsi, poi dalla trequarti in su si pecca talvolta di eccessimo individualismo.
E ora quelle che, secondo me, sono invece le cose positive.
1. Questi ragazzini hanno 16 anni e GIOCANO A CALCIO. Non buttano via mai la palla. Il campo era infame, chiunque abbia mestiere la mette cercando da lontano il pallone calciato in mezzo, persino a casaccio, facendo densità. C’è da essere a mio avviso orgogliosi di ragazzini che si cercano, che costruiscono ostinatamente (sapete, si fa molta più fatica così), ma che non snaturano il loro modo di fare calcio per via di un campo fangoso. Hanno creduto e ostinatamente insistito sul loro calcio, fino a trovare il pareggio. Sapete cosa resterà di partite come questa nel ricordo dei vostri figli? Proprio quello che ho scritto.
2. I meriti dell’avversario: vanno sempre riconosciuti. Ci credevano poco, forse all’inizio, ma si sono difesi con ordine e hanno sfruttato la situazione che le condizioni del campo favorivano. Una volta trovato il gol, hanno difeso con ordine, senza tattiche ostruzionistiche, hanno giocato sfruttando gli spazi ampi in contropiede.
A TUTTI E VENTIDUE va riconosciuta una strepitosa correttezza! Nessuna furbizia, nessuna sceneggiata, nessuna entrata per cattiveria, nessuna polemica. Non è cosa di poco conto.
La Pontevecchio avrebbe meritato di più per l’ostinata azione d’assalto, ha colpito pali, ha impegnato il suddetto Mattia, forse mvp della gara. Però fatemi dire che va speso un elogio anche per l’ospite. Ha fatto la sua onesta partita. A 16 anni anche gli errori, un tiro sotto misura alzato, un liscio in difesa, una palla importante perduta, fanno conto in banca. Se c’è coerenza, naturalmente…
Porca miseria! allora. Perchè sul cross finale di Gigio non c’è stato l’emulo di Dzemaili. Ma non bisogna mai darsi per vinti. E’ ciò che conta di più, caro Scheggia… dillo ai tuoi compagni. Dajeee! »


Interviste a cura di Fabio Villani